Giovedì 2 maggio. Gabriele, Nazaret, Giuseppe, Davide, Maria, Galilea. Sei nomi propri, di persone e di luoghi che  ci preparano non a elaborare una teoria, ma ad accogliere una storia; a entrare nella ferialita’, anziché sostare nello straordinario. Essi indicano che al tempio Dio preferisce il tempo, che alla sinagoga preferisce la casa: sono il racconto dello stile di Dio, del suo modo di agire. L’azione di Dio non si svolge al di fuori della storia umana.
Cade nel tessuto normale degli avvenimenti, in un luogo preciso, in un tempo preciso, con persone precise. Dio prende questo mondo così  com’è  e in esso realizza la promessa. Ermes Ronchi
Buon cammino con Maria