Martedì 2 aprile. “Tu che risorgi, rimuovi i chiodi che mi tengono fisso a una vita stantia;
Tu mi mandi lontano, ben oltre l’orizzonte del mondo.
Tu che risorgi, sei il germoglio che ferisce il seme morto, il fratello del mio vagare e, d’improvviso, il cigolio dell’uscio che prelude al passo familiare della Presenza .
Tu che risorgi, Tu guardiano instancabile che fora la mia notte con la luce, Tu sei risveglio che si oppone al sopore, lievito del mio pane, pertugio nel mio cuore di pietra, sei colui che viene e che mi afferra per la danza.
(M.Muller-Colard)
Buon tempo di Pasqua